[EN]Under changing conditions, we can imagine both glass and water as amorphous substances: neither solid nor liquid, but both at the same time. Their materiality is not dualistic, but all-encompassing. Fluidity between states becomes continuous, non-linear, and self-generative.

Similarly, our vision of reality can pass between solid and fluid states, and imagined worlds are neither artificial or natural, real or imaginary, here or elsewhere, but all at the same time.

Here becomes elsewhere like glass becomes water.

Hybrid states of being across possible and impossible worlds endlessly transform, stretch, and mutate. The practice of following these morphing pathways to their logical and illogical ends is known as »Otherworlding«. Through »Otherworlding« we access visions of the universe from limitless perspectives, free of any boundary.

The gates to a fluid world are opened and all is interconnected.

»Here becomes elsewhere« transforms Tadao Ando’s architecture into a stage where a myriad of worlds unfold, presented by the 18 international artists-in-residence at Fabrica Research Centre. Their offerings are the outcome of a six month practice in »Otherworlding«, informed by a shared experience of departure from their everyday contexts.

[IT] Possiamo immaginare il vetro e l'acqua come delle sostanze amorfe: né solide né liquide ma che si identificano, allo stesso tempo, con entrambi gli stati. La loro materialità non è dualistica, ma onnicomprensiva. La fluidità tra gli stati diventa continua, non lineare e auto generativa.

Allo stesso modo, la nostra visione della realtà può mutare tra stati solidi e fluidi. I mondi immaginati non sono artificiali o naturali, reali o immaginari, qui o altrove, ma possono coesistere tutti allo stesso tempo.

Qui diventa altrove come il vetro diventa acqua

Nell’intersezione tra mondi possibili e impossibili, nasce un dialogo in cui l’Essere si manifesta nei suoi stati ibridi che si trasformano, si distorcono e mutano all'infinito. La pratica che traccia questi percorsi di trasformazione fino alle loro conclusioni logiche e illogiche è nota come »Otherworlding«. Per mezzo dell’»Otherworlding« possiamo accedere a visioni dell'universo da prospettive illimitate, libere da qualsiasi confine.

Gli accessi ad un mondo fluido sono aperti, tutto è interconnesso.

»qui diventa altrove« trasforma l’architettura di Tadao Ando in un palcoscenico dove si svelano una miriade di mondi, presentati dai 18 artisti internazionali in residenza a Fabrica. Le loro proposte sono il risultato di una pratica di sei mesi sul tema »Otherworlding« e nascono da un'esperienza condivisa di allontanamento dal loro contesto quotidiano.

An exhibition about other worlds Otherworlding — AW22/23 Semester Program Contact Imprint