Singing The Mountain di Josephine Illingworth-Law 

Singing The Mountain di Josephine Illingworth-Law 

Nelle ultime settimane ho camminato in solitaria per oltre 200 chilometri attraverso le Dolomiti per raggiungere 15 bivacchi (rifugi di alta quota) e registrare la mia esperienza di interconnessione tra non umano e umano. Ho studiato e fotografato tracce di intimità lasciate nelle annotazioni scritte nei libri di vetta, nel cibo e nella legna per il fuoco, nei libri e nelle scritte scarabocchiate sulle pareti e sul soffitto, incontrando e intervistando anche gli escursionisti con cui talvolta mi è capitato di condividere il rifugio per la notte. Con un registratore audio, ho catturato le voci della montagna — il vento, i campanacci, il suono di un organo, strani uccelli, il buio, i cani, le persone, il fuoco e la mia stessa voce —, le melodie e le parole che mi venivano in mente mentre ero da sola lassù.  

 

Il lavoro multimediale che ne è risultato è costituito da un’opera sonora, costruita con le voci che ho registrato nel bivacco: un arazzo di registrazioni sul campo e della mia voce, stratificata e contorta, che fonde i suoni della montagna in un coro. A questo si affianca un’antologia di fotografie e poesie, create a partire dai manufatti trovati durante le mie escursioni.

Josephine Illingworth-Law 

 

Josephine Illingworth-Law (2001) è un’artista ventitreenne di Londra, Regno Unito. Attraverso il suono, indaga i luoghi in cui l’umano e il non umano si intrecciano con insolita complessità, documentando sonorità sempre diverse come quelle di una comunità di rifugiati, di un villaggio o della sua stessa famiglia. Con un approccio etnografico, raccoglie registrazioni sul campo, fotografie, poesie e scritti che costituiscono la narrazione delle sue storie.

 

@josieilaw