Opa 

Opa 

Esplorando il ruolo intricato della figlia maggiore allinterno della famiglia, Opa è uninstallazione video che apre una riflessione sul più ampio contesto sociale dellUzbekistan. Più che essere un semplice membro della famiglia, la figura della sorella maggiore incarna molteplici identità, comprendendo di fatto quella di una natura materna, di una figlia obbediente, di una sorella premurosa, di un figlio illusorio e di un soggetto con responsabilità filiale, mettendo da parte la propria identità e le proprie aspirazioni. Lavorando tra i costrutti del lavoro definito dal genere e le aspettative di devozione non espresse, questa installazione svela gli strati mutevoli del ruolo della sorella maggiore. Opa mescola narrazioni storiche di vari periodi con archivi familiari contemporanei, facendo luce sul concetto più ampio della figura della sorella attraverso le generazioni e mettendo in evidenza storie personali, fornendo una visione intima di questo personaggio spesso eluso.

Statement dellartista

Attingendo al mio vissuto di sorella maggiore, mi addentro negli intricati strati delle aspettative familiari e sociali, trascendendo le narrazioni semplicistiche dei ruoli di genere. Mi confronto con diverse figure storiche di sorelle per esplorare la nozione condivisa di sorellanza attraverso le generazioni, invitando lo spettatore ad analizzare le diverse manifestazioni delle dinamiche familiari e a reimmaginare le narrazioni che danno forma alla nostra comprensione della parentela e dellidentità.

 

Bio

Nata nel 1997 in Uzbekistan, Zumrad Mirzalieva è fotografa e regista, e membro del gruppo di ricerca Davra. Con un master in Innovazione sociale conseguito alla LSE, ha orientato la sua ricerca sullesplorazione del potenziale trasformativo dellarte nel promuovere un cambiamento sociale positivo. La pratica artistica di Zumrad ruota attorno allesplorazione di temi interconnessi, tra cui la decolonizzazione, lo sfruttamento, lecologia, lintermediazione e il ripensamento delle narrazioni storiche attraverso una prospettiva femminista intersezionale.

 

@zuma.mir