raining buried victory dance wildly di Yirui Fang 

raining buried victory dance wildly rientra in quello spettro di opere che non richiedono comprensione, in quanto non contengono una narrazione didascalica tale da raccontare un ipotetico significato dell’opera; ma è solo attraverso attente riflessioni, suggestioni, ed esaminando le scelte formali ed estetiche dell’artista che si raggiunge una dimensione significativa importante che apre sguardi sull’uomo e sul mondo. Davanti ai quadri di Fang potremmo trovarci di fronte a un affresco rinascimentale, una volta di angeli e santi che scrutano gli inferi, la sofferenza da cui sono separati da uno spiraglio di luce centrale. Eppure l’artista non cita l’essere umano per un motivo ben preciso: quest’ultimo sta scomparendo, gradualmente sostituito dalle sue stesse invenzioni. I perimetri della figura umana sono solo accennati, la sua presenza è solo allusa, ma ogni corpo si avvia alla totale scomparsa, così come avviene attualmente nella società contemporanea, dov’è sostituito da macchine e intelligenze artificiali che intervengono nella formulazione del pensiero e nella realizzazione pratica delle cose che lo circondano. L’umanità è scomparsa, si è estinta, lasciando dietro di sé solo distruzione e cancellando tutto ha abolito anche l’ideale del perdono e l’aspirazione a questo. L’astrazione dell’essere umano è infatti un fenomeno inarrestabile che egli stesso ha iniziato. Fang è un attento osservatore di tutto ciò e delle sue influenze.

Un ringraziamento speciale a Stylnove per la collaborazione.